Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Se il male è sconfitto è giunto a noi il Regno di Dio.
Gesù è l’unico salvatore del mondo; lo ha dimostrato durante la sua vita terrena mettendosi al servizio dell’uomo con la potenza del suo amore e accettando l’umiliazione della morte per la sua salvezza. Liberarci dal male, da ogni forma di male è la sua missione. Per questo compie miracoli e segni a favore dei malati nel corpo e nello spirito. Scaccia da loro i demoni perché non vuole che i suoi fratelli siano invasi dal maligno. Ci conferma così non solo del male che noi deliberatamente possiamo compiere, ma anche del male che viene dalle seduzioni diaboliche, dalle tentazioni che il maligno trama contro di noi per cercare di vanificare l’opera redentrice del Cristo. Prima di satana sono però i suoi avversari che cercano di rovesciare il significato dei segni che egli pone a favore dell’uomo per suscitare una fede autentica sulla sua persona e sul significato e sulle finalità della sua missione. Gesù evidenzia la stridente contraddizione in cui incappano i suoi nemici e dichiara che egli scaccia i demoni con il dito di Dio, su mandato di Dio. La conseguenza che deriva da tale azione salvifica è che il Regno mette le sue radici nel mondo e nel cuore degli uomini, il male è sconfitto, scacciato, strappato dal cuore dell’uomo e la redenzione è già in atto.
Non è la parentela o il vincolo di sangue a garantire la migliore comunione con Cristo. Non è questa neanche certezza di salvezza. Gesù lo dichiara anche a coloro che traevano vanto perché “figli di Abramo”. Dalla folle si leva un grido che proclama beato il grembo che ha portato Gesù e il seno da cui Egli ha preso il latte. È evidente il riferimento a Maria santissima, la madre del Cristo; quella voce adempie tra l’altro una profezia che la stessa Madre aveva fatto nel suo canto di lode al Signore, nel Magnificat: “tutte le generazioni mi chiameranno beata”. Gesù con la sua solenne affermazione: “beati piuttosto coloro che ascoltano la Parole di Dio e la osservano”, non solo conferma e accresce la beatitudine di Maria, la donna dell’ascolto, ma la estende a tutti coloro che, come Lei, accolgono la Parola di Dio e la fanno fruttificare nelle opere della vita. In un passo analogo, lo stesso Cristo dice che coloro che l’ascoltano diventano per lui, fratello sorella e madre. Gesù ci invita quindi a contrarre con lui una parentela spirituale che sgorga dalla comunione nella Parola e nella vita e ha il suo culmine nell’eucaristia. Uno dei testi più preziosi della cristianità è L’imitazione di Cristo, un piccolo libro che conduce il lettore alla migliore unione con il Dio, modellando tutta la vita con quella di Gesù.
Vangelo del giorno meditato
«Rimanete nel mio amore, perché la vostra gioia sia piena»
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