Mt 23,27-32
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Parola del Signore
don Giampaolo Centofanti
Vi è una fede semplice e bella che cerca di lasciarsi portare dal Signore ed in Lui di amare i fratelli e crescere con loro. Vi possono essere debolezze che orientano a colorare di cielo motivazioni ripiegate sul proprio io fragile. E vi può essere una consapevole doppiezza, un apparire che persino in nome del bene esalta sé stessi e schiaccia gli altri. Vi può essere un’ulteriore condizione, quella di chi per debolezza gioca sulle apparenze per imporsi sugli altri, anche a costo di schiacciarli ma in un cammino nella grazia ricevuta potrebbe avvedersi di tali motivazioni fasulle, potrebbe superarle, potrebbe lasciarsi interrogare dalla Parola che insegna tutt’altro. È vero dunque che senza la grazia non possiamo fare nulla ma ciò non vuol dire che non abbiamo margini di scelta. Possiamo chiuderci alla grazia o corrisponderle solo in parte o cercare di assecondarla sempre e in tutto, almeno crescendo gradualmente in questa direzione. Gesù lo spiega: talora Dio sostenendoci con la sua grazia ci può proporre di passare per una porta stretta, di entrare in una morte, in una oscurità, per risorgere. Il fuggire da ciò a lungo non fa’ che alimentare malessere su malessere e oppressione degli altri su oppressione. Le sfumature dei suddetti margini possono essere infinite. Non si passa per la porta stretta pur avendo ricevuto una certa grazia, ma la debolezza è tanta e la grazia è un leggerissimo bussare alla porta del cuore. Insomma si potrebbe accogliere lo Spirito ma vi è una debolezza non facile da superare con quel dono di grazia. In altri casi la chiusura nei propri male intesi interessi si può fare in varia misura più consapevolmente decisa.
Vangelo del giorno meditato
23 Agosto 2021«Guai a voi, guide cieche»
Vangelo del giorno meditato
26 Agosto 2021«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà»
Vangelo del giorno meditato
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati»
Mt 23,27-32
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Parola del Signore
don Giampaolo Centofanti
Vi è una fede semplice e bella che cerca di lasciarsi portare dal Signore ed in Lui di amare i fratelli e crescere con loro. Vi possono essere debolezze che orientano a colorare di cielo motivazioni ripiegate sul proprio io fragile. E vi può essere una consapevole doppiezza, un apparire che persino in nome del bene esalta sé stessi e schiaccia gli altri. Vi può essere un’ulteriore condizione, quella di chi per debolezza gioca sulle apparenze per imporsi sugli altri, anche a costo di schiacciarli ma in un cammino nella grazia ricevuta potrebbe avvedersi di tali motivazioni fasulle, potrebbe superarle, potrebbe lasciarsi interrogare dalla Parola che insegna tutt’altro. È vero dunque che senza la grazia non possiamo fare nulla ma ciò non vuol dire che non abbiamo margini di scelta. Possiamo chiuderci alla grazia o corrisponderle solo in parte o cercare di assecondarla sempre e in tutto, almeno crescendo gradualmente in questa direzione. Gesù lo spiega: talora Dio sostenendoci con la sua grazia ci può proporre di passare per una porta stretta, di entrare in una morte, in una oscurità, per risorgere. Il fuggire da ciò a lungo non fa’ che alimentare malessere su malessere e oppressione degli altri su oppressione. Le sfumature dei suddetti margini possono essere infinite. Non si passa per la porta stretta pur avendo ricevuto una certa grazia, ma la debolezza è tanta e la grazia è un leggerissimo bussare alla porta del cuore. Insomma si potrebbe accogliere lo Spirito ma vi è una debolezza non facile da superare con quel dono di grazia. In altri casi la chiusura nei propri male intesi interessi si può fare in varia misura più consapevolmente decisa.
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