Misteri gaudiosi – David Maria Turoldo e Don Tonino Bello
27 Ottobre 2017
Misteri Gloriosi – Il Ricordo
27 Ottobre 2017

Misteri Dolorosi – Il Ricordo

Primo Mistero doloroso: Gesù in agonia sul monte degli ulivi

 

39Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». 41Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: 42«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». 43Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. 44Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. 45Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione». (Lc 22, 39-46)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

 

Meditazione

Un dolore tutto umano che si trasfigura e si espande, nella solitudine, nel sangue che trasuda, nel silenzio di Dio che sembra incomprensibile, e per questo Gesù ci mostra che non può affrontare la sua agonia, se non lasciandosi condurre dal padre, nelle tue mani affido il mio spirito (Lc 22,46). Nella sua angoscia immensa unita però ad una fiducia, all’abbandono, così assolutamente umano, porta a pensare che si può solo accettare, senza capire, quanto mistero ci sia nella sofferenza.

 

 

Secondo mistero doloroso. La flagellazione di Gesù

 

11Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in libertà per loro Barabba. 12Pilato disse loro di nuovo: «Che cosa volete dunque che io faccia di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». 13Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». 14Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Ma essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». 15Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mc 15, 11-15)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

Meditazione

Sbucciando la sofferenza troverai il più bel frutto da mangiare: Gesù. La sofferenza è come il pane di frumento consacrato che nasconde Gesù e i suoi doni. La sofferenza genera l’umiltà, che fa volgere gli occhi di Dio su chi è nel dolore. ( Servi della Sofferenza)

 

 

Terzo mistero doloroso. L’incoronazione di spine

 

2E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. (Gv 19,2-3)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

 

Meditazione

Signore,
ricordati non solo degli uomini di buona volontà
ma anche di quelli di cattiva volontà.
Non ricordarti
di tutte le sofferenze che ci hanno inflitto.
Ricordati invece
dei frutti che noi abbiamo portato
grazie al nostro soffrire:
la nostra fraternità, la lealtà, il coraggio,
la generosità e la grandezza di cuore
che sono fioriti da tutto ciò che abbiamo patito.
E quando questi uomini giungeranno al giudizio
fa che tutti questi frutti
che abbiamo fatto nascere
siano il loro perdono!

(Preghiera scritta da un prigioniero del campo di sterminio di Ravensbruch)

 

 

Quarto mistero doloroso. La salita di Gesù al Calvario caricato della croce

 

17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, 18dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. 19Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». 20Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. 21I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». 22Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». ( Gv 19, 17-22)

Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria

 

Meditazione

Gesù si è fatto carico dei nostri peccati facendosi crocifiggere per noi, pagando per noi il debito che ci schiacciava, e ci schiaccerebbe ogni giorno nella nostra miseria. Ma prima ha voluto darci un altro segno: si è caricato sulle spalle la croce lungo la via del Calvario, dicendoci così che tutte la nostre croci non siamo noi a portarle ma Lui, è Lui che ci sostiene e apre la via, non siamo noi a camminare ma è Lui che ci porta in braccio. Vergine Maria, aiutaci a vedere l’amore del Tuo figlio in tutte le prove che affrontiamo nella nostra vita, e dona ai nostri cuori compassione per le sofferenze dei nostri fratelli affinché possiamo dare loro aiuto, ascolto e conforto.

 

 

Quinto mistero doloroso.Crocifissione e morte di Gesù

 

45A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 46Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. 49Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. (Mt 27, 45-50)

Padre nostro, 10 Ave Maria, gloria

Meditazione

Gesù è sulla croce e vede anche noi con tutte le generazioni passate e future. E proprio dalla croce offre la sua vita per noi, sì Dio ci ama fino a dare la vita per noi: non stacchiamo mai lo sguardo dalla croce.Assieme al dolore di Maria, avviciniamo al mistero della disperazione e delle lacrime, che trova consolazione solo nell’ infinito amore di Dio.

Miserere di me,

che sono caduta a terra

come pietra di sogno.

Miserere di me, Signore,

che sono un grumo

di lacrime.

Miserere di me,

che sono la tua pietà. (…)

Alda Merini

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