E’ stato detto: “L’occhio è la finestra dell’anima, in realtà è la parte di noi più rivelatrice, a livello di corporeità, di quella realtà spirituale che ci distingue dall’animale. Il fremito dell’odio o della tenerezza, la gioia del dono o la cattiva bramosia di possedere si rivelano spesso nello sguardo. Quand’è che l’occhio è chiaro? Quando la persona vive interiormente la semplicità di un suo rapporto vero: un rapporto d’amore con Dio, con sé e coi fratelli, consentendo con pieno abbandono a ciò che Dio vuole da lei. L’occhio invece è “malato” quando la persona è centrata sul proprio ego, in balia della propria cupidigia, quando percorre le strade del voler “apparire” e del più “avere” anziché il vivere e operare in adesione a ciò che il Signore vuole e ci insegna con la sua Parola. Si tratta della cecità spirituale, che a volte arriva fino a chiamare luce le tenebre, giustificando falsamente il proprio percorso esistenziale sbagliato.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore quella luce del suo Spirito che mi permette di cogliere nel mio occhio interiore ciò che è luce e ciò che al contrario è tenebra.
Rendi vivo, mio Dio, l’occhio del cuore, perché io possa guardare a te e a ciò che a te piace, durante questo giorno, e non vada errando su percorsi di desideri e sentimenti non buoni.
La voce di Padre della Chiesa
Noi che vogliamo contemplare Dio, purifichiamo il nostro cuore mediante la fede, risaniamolo mediante la pace, perché lo slancio che ci fa amare l’un l’altro è già un dono di colui verso il quale si levano i nostri sguardi
S.Agostino
Vangelo del giorno meditato
15 Giugno 2021«Amate i vostri nemici»
Vangelo del giorno meditato
19 Giugno 2021“Non preoccupatevi del domani”
Meditiamo il Vangelo di oggi
«Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore»
Mt 6,19-23
+ Dal Vangelo secondo Matteo18
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Parola del Signore
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E’ stato detto: “L’occhio è la finestra dell’anima, in realtà è la parte di noi più rivelatrice, a livello di corporeità, di quella realtà spirituale che ci distingue dall’animale. Il fremito dell’odio o della tenerezza, la gioia del dono o la cattiva bramosia di possedere si rivelano spesso nello sguardo. Quand’è che l’occhio è chiaro? Quando la persona vive interiormente la semplicità di un suo rapporto vero: un rapporto d’amore con Dio, con sé e coi fratelli, consentendo con pieno abbandono a ciò che Dio vuole da lei. L’occhio invece è “malato” quando la persona è centrata sul proprio ego, in balia della propria cupidigia, quando percorre le strade del voler “apparire” e del più “avere” anziché il vivere e operare in adesione a ciò che il Signore vuole e ci insegna con la sua Parola. Si tratta della cecità spirituale, che a volte arriva fino a chiamare luce le tenebre, giustificando falsamente il proprio percorso esistenziale sbagliato.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore quella luce del suo Spirito che mi permette di cogliere nel mio occhio interiore ciò che è luce e ciò che al contrario è tenebra.
La voce di Padre della Chiesa
Noi che vogliamo contemplare Dio, purifichiamo il nostro cuore mediante la fede, risaniamolo mediante la pace, perché lo slancio che ci fa amare l’un l’altro è già un dono di colui verso il quale si levano i nostri sguardi
S.Agostino
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