Movimento Apostolico – rito romano
Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista
Il Vangelo di questo giorno mette in evidenza quanto grande, potente, risoluta, efficace nel male sia la forza del peccato. Si tratta di una forza non controllabile. Nessuno sa i suoi sviluppi futuri. Questi non dipendono più dalla volontà dell’uomo. Una volta che il peccato è stato commesso è come se esso acquistasse una vita propria, una consistenza autonoma, un cammino non più soggetto al nostro governo e dominio.
Se leggiamo con attenzione il testo sacro della Genesi, notiamo che immediatamente dopo il peccato di Eva e di Adamo, questa forza misteriosa e ingovernabile prima si è abbattuta su Caino e lo ha condotto ad uccidere il fratello, poi è divenuta una potente forza di male e di trasgressione in Lamech, che così vantava presso le sue mogli: “Ora Caino conobbe sua moglie, che concepì e partorì Enoc; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoc, dal nome del figlio. A Enoc nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamec. Lamec si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Silla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Silla a sua volta partorì Tubal-Kain, il fabbro, padre di quanti lavorano il bronzo e il ferro. La sorella di Tubal-Kain fu Naamà. Lamec disse alle mogli: «Ada e Silla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete l’orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette»” (Gn 4,17-24).
Il peccato uno solo lo toglie dal mondo, dal cuore, dal corpo, dall’anima, dallo spirito: Gesù Cristo nostro Signore. Uno solo dona a noi la forza di non farlo entrare nelle nostre membra: il Signore Gesù. Questa forza però non è fuori di Lui, è in Lui, è Lui stesso perché è il suo corpo la sola dimora nella quale il peccato non può abitare né regnare. Divenendo un solo corpo con Lui, un corpo santo, puro, immacolato, obbediente, noi possiamo sempre vincere il peccato, evitando che la sua forza ci travolga, ci sommerga, ci faccia compiere azioni mostruose e orrende.
La casa di Erode è casa di peccato, dimora della trasgressione, abitazione dove regna l’adulterio, luogo in cui l’impurità fa da padrone. Questa casa è un vero tugurio di ogni vizio. Stoltezza, invidia, lascivia invadono la mente e il cuore. Erode ha introdotto nella sua regia questa potenza di male, introducendo Erodiade e Salome ed ora ne subisce tutte le conseguenze. Lui però è responsabile, perché è stato lui all’origine di ogni male che ora si abbatte sulla sua testa. È stato lui a portarsi con sé la moglie del fratello. Oggi con il peccato tutti scherzano. Non si vuole vedere la sua potenza di male.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli e Santi, teneteci lontano dal peccato. Amen
Meditiamo il Vangelo di oggi
31 Luglio 2018«Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo»
Meditiamo il Vangelo di oggi
6 Agosto 2018«Questi è il Figlio mio, l’amato.»
Meditiamo il Vangelo di oggi
«Erode mandò a decapitare Giovanni e i suoi discepoli andarono a informare Gesù»
Mt 14,1-12
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore
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Movimento Apostolico – rito romano
Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista
Il Vangelo di questo giorno mette in evidenza quanto grande, potente, risoluta, efficace nel male sia la forza del peccato. Si tratta di una forza non controllabile. Nessuno sa i suoi sviluppi futuri. Questi non dipendono più dalla volontà dell’uomo. Una volta che il peccato è stato commesso è come se esso acquistasse una vita propria, una consistenza autonoma, un cammino non più soggetto al nostro governo e dominio.
Se leggiamo con attenzione il testo sacro della Genesi, notiamo che immediatamente dopo il peccato di Eva e di Adamo, questa forza misteriosa e ingovernabile prima si è abbattuta su Caino e lo ha condotto ad uccidere il fratello, poi è divenuta una potente forza di male e di trasgressione in Lamech, che così vantava presso le sue mogli: “Ora Caino conobbe sua moglie, che concepì e partorì Enoc; poi divenne costruttore di una città, che chiamò Enoc, dal nome del figlio. A Enoc nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamec. Lamec si prese due mogli: una chiamata Ada e l’altra chiamata Silla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Silla a sua volta partorì Tubal-Kain, il fabbro, padre di quanti lavorano il bronzo e il ferro. La sorella di Tubal-Kain fu Naamà. Lamec disse alle mogli: «Ada e Silla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete l’orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette»” (Gn 4,17-24).
Il peccato uno solo lo toglie dal mondo, dal cuore, dal corpo, dall’anima, dallo spirito: Gesù Cristo nostro Signore. Uno solo dona a noi la forza di non farlo entrare nelle nostre membra: il Signore Gesù. Questa forza però non è fuori di Lui, è in Lui, è Lui stesso perché è il suo corpo la sola dimora nella quale il peccato non può abitare né regnare. Divenendo un solo corpo con Lui, un corpo santo, puro, immacolato, obbediente, noi possiamo sempre vincere il peccato, evitando che la sua forza ci travolga, ci sommerga, ci faccia compiere azioni mostruose e orrende.
La casa di Erode è casa di peccato, dimora della trasgressione, abitazione dove regna l’adulterio, luogo in cui l’impurità fa da padrone. Questa casa è un vero tugurio di ogni vizio. Stoltezza, invidia, lascivia invadono la mente e il cuore. Erode ha introdotto nella sua regia questa potenza di male, introducendo Erodiade e Salome ed ora ne subisce tutte le conseguenze. Lui però è responsabile, perché è stato lui all’origine di ogni male che ora si abbatte sulla sua testa. È stato lui a portarsi con sé la moglie del fratello. Oggi con il peccato tutti scherzano. Non si vuole vedere la sua potenza di male.
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