Il traditore
19 Settembre 2016
L’ultima cena
19 Settembre 2016

30 denari

“Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento”. Si può stabilire un prezzo per vendere chi si ama? C’è una cifra per comprare o vendere l’amore? Siamo tutti indignati davanti al gesto Giuda ma senza accorgerci che anche noi siamo dei commercianti d’amore. Anche noi a volte vogliamo comprare l’affetto delle persone perché vorremmo sentirci amati. Anche noi svendiamo il nostro amore magari solo per una questione di convenienza. Giuda è una mentalità, e purtroppo una mentalità molto diffusa. Ma per cambiare dobbiamo smettere di crocifiggere Giuda e fare come avrebbe fatto Gesù. Dobbiamo accogliere quel Giuda che c’è in noi e disarmarlo. Se avessimo più rispetto e più bene nei nostri confronti smetteremmo di pensare come Giuda. Uno che si ama non si metterebbe mai a commerciare con l’amore. Capirebbe che è meglio soffrire che trovare anestetici a buon prezzo. È meglio una mancanza che una finta pienezza. È meglio essere poveri che avere in tasca il denaro ottenuto vendendo amore. In termini laici questa è prostituzione, ma fa impressione a dover dire che in noi c’è il rischio di tutto questo. Chi vive così è come se non vivesse: “Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”. Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l’hai detto””. E non era un pesce d’aprile.

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