Papa Francesco:“Se il martire non fa notizia“
30 Gennaio 2017
Liturgia delle ore: Vespri
31 Gennaio 2017

Liturgia delle Ore

La liturgia delle Ore è la preghiera ufficiale della Chiesa cattolica. Consiste nel canto di salmi, cantici e inni, con l’aggiunta di preghiere e letture dalla sacra Scrittura. Essa, secondo la stessa Chiesa, è partecipazione sacramentale alla preghiera personale di Gesù Cristo: egli continua incessantemente a pregare e lodare il Padre nella preghiera della Chiesa.

Le preghiere sono previste in diverse ore della giornata, articolata nelle ore canoniche. Le due ore principali sono:

  • le Lodi mattutine, che si celebrano all’inizio della giornata;
  • i Vespri, che si celebrano alla sera, solitamente all’imbrunire o prima di cena.

Comprende anche altre ore minori:

  • l’Ufficio delle letture (un tempo detto Mattutino), che non è legato ad un’ora prestabilita, ma può essere celebrato in qualunque momento della giornata, e che è caratterizzato da una lettura biblica lunga e da un’altra lettura tratta dai Padri della Chiesa o dagli Scrittori ecclesiastici;
  • l’Ora media (Terza, Sesta e Nona che corrispondono alle 9, alle 12 e alle 15)
  • la Compieta (prima di andare a dormire).

È articolata in un ciclo di quattro settimane (il Salterio), nel quale si recitano quasi tutti i salmi, con alcune censure di passi violenti. Lo schema di Compieta è invece articolato su una sola settimana.

 

 

Ufficio delle letture Lodi Ora Media Vespri Compieta

 

 

La liturgia delle Ore nacque come preghiera della Chiesa, per diventare solo in un secondo tempo una recita personale di alcuni membri della Chiesa stessa.

Alla celebrazione della liturgia delle Ore nella sua forma integrale sono tenuti i presbiteri e i vescovi. Per quanto riguarda i diaconi si chiede unicamente la recita delle ore maggiori (Lodi mattutine, Vespri e Compieta) nel caso in cui siano diaconi permanenti, mentre è prescritta la recita dell’intera liturgia delle Ore, al pari dei presbiteri, se sono diaconi temporanei destinati all’ordinazione presbiterale.

La celebrazione comunitaria della liturgia delle Ore è anche un tratto caratteristico dei monasteri e dei capitoli di canonici.

Il Concilio Vaticano II ha invitato tutti i fedeli laici alla celebrazione almeno delle ore principali; d’altronde, la celebrazione comunitaria di alcune parti dell’ufficiatura quotidiana (i Vespri nei giorni festivi, l’Ufficio delle letture nei giorni della Settimana santa ecc.) non era mai scomparsa dalla vita liturgica anche nelle comunità più periferiche.

La liturgia delle Ore ha lo scopo di aiutare il cristiano a vivere in Cristo la giornata, santificandone i vari momenti. Viene recitata sia nei luoghi di culto, in maniera comunitaria, sia in maniera personale nella liturgia domestica.

La liturgia delle Ore trae la sua origine dal precetto di Gesù di pregare senza interruzione.

In ambito monastico nacque quindi l’usanza di riunirsi, in vari momenti della giornata, per pregare insieme. Con la riforma di san Benedetto viene codificata espressamente per i monaci la celebrazione in varie ore della giornata secondo il conteggio dei Romani.

Le ore diurne erano quindi Lodi (all’alba), Prima (circa alle 6), Terza (alle 9), Sesta (alle 12), Nona (alle 15) e Vespri (al tramonto). La preghiera prima di coricarsi era detta Compieta.

Di notte la tradizione delle Vigiliae (i turni di guardia delle sentinelle) dette vita ai tre notturni, riuniti poi in un’unica celebrazione detta mattutino. Alcuni ordini monastici celebrano ancora oggi l’Ufficio delle letture nel cuore della notte, interrompendo il sonno.

Dall’ambito monastico, l’usanza di celebrare la liturgia delle Ore (allora chiamata “Ufficio divino”) passò a tutti i chierici. Nel medioevo, cominciò a essere usato il termine “breviario”, per i libri che contenevano i testi dell’Ufficio, in quanto era originariamente un indice (abbreviazione) dei riferimenti ai brani liturgici da recitare.

La riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, al fine di rendere più semplice la celebrazione per i presbiteri moderni e per i laici, ha eliminato l’ora di Prima; ha concesso la possibilità di recitare il Mattutino a qualsiasi ora cambiandone il nome in Ufficio delle Letture; ha dato la possibilità di recitare una sola delle altre ore (Terza, Sesta e Nona) chiamandola Ora media; ha ridotto la struttura: i 150 salmi, che prima erano recitati integralmente nel corso di una settimana, sono stati ordinati in un ciclo di quattro settimane.. Oltre a queste modifiche, si sono esclusi alcuni salmi detti “imprecatori” e censurati molti versetti ritenuti poco adatti alla rinnovata recita dei laici, rompendo con la secolare integrità del Salterio.

Il nuovo testo, con obbligo di sostituzione del precedente Breviario Romano, è stato promulgato da papa Paolo VI con la costituzione apostolica Laudis canticum il 1º novembre 1970.

Con il Motu Proprio Summorum Pontificum del 2007, con il quale papa Benedetto XVI ha ripristinato e liberalizzato la liturgia romana pre-conciliare come Forma Straordinaria del medesimo Rito Romano, a tutti i chierici è stata data libertà di recitare il breviario tradizionale che era in vigore nel 1962 in alternativa alla Liturgia delle Ore modificata dalla riforma liturgica conciliare.

//]]>