Vangelo del giorno meditato
«Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli»

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Vangelo del giorno meditato
«Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli»

Mt 5,17-19
+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore


 

…Meditiamo…

Come vivere questa Parola?

La legge e la dottrina dei Profeti è stata la grande ricchezza della gente d’Israele.

Circondato da popoli non solo di culture diverse ma del tutto idolatri, gli Israeliti erano riusciti, nei secoli, a rimanere monoteisti, adoratori dell’UNICO VERO DIO, attenti a mettere in pratica l’insegnamento di Abramo, d’Isacco, di Giacobbe e soprattutto a regolare il cammino esistenziale alla luce del Decalogo che Mosè ricevette da Dio, sul monte OREB.

Ecco: chi ce l’aveva con Gesù, lasciava serpeggiare in sé invidia e gelosia. Così i miracoli e la Parola del Signore che affascinava le folle, suscitarono un astio profondo verso di lui. Proprio i dottori della legge con gli scribi e farisei cercavano di sobillare la gente buona ma ignorante, calunniando Gesù come se fosse un sovvertitore della peggiore razza.

Per questo Gesù cerca di fare chiarezza. No, non è venuto a buttar tutto all’aria ma a “dare compimento.” Cristianesimo, anche oggi nei confronti della fede ebraica, è proprio questo e non altro.
Gesù, pienezza dell’Amore rivelato, ottienici il Tuo Santo Spirito, perché anche con gli Ebrei che il Papa chiama “nostri fratelli Maggiori”, noi facciamo catena su quella strada di Verità e di Amore in cui la stessa globalizzazione diventa quella fraternità chiamato a contagiare d’amore il mondo intero.

La voce di Papa Francesco

Con questo, Gesù ci ricorda che anche le parole possono uccidere! Quando si dice di una persona che ha la lingua di serpente, cosa si vuol dire? Che le sue parole uccidono! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia. Neppure sparlare su di lui. Arriviamo alle chiacchiere. Le chiacchiere, pure, possono uccidere, perché uccidono la fama delle persone! È tanto brutto chiacchierare! All’inizio può sembrare una cosa piacevole, anche divertente, come succhiare una caramella. Ma alla fine, ci riempie il cuore di amarezza, e avvelena anche noi. Vi dico la verità, sono convinto che se ognuno di noi facesse il proposito di evitare le chiacchiere, alla fine diventerebbe santo! È una bella strada! Vogliamo diventare santi?

Angelus 16 febbraio 2014

 

Casa di preghiera San Biagio

 


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