Riflessione Avvento “Andiamo con gioia incontro al Signore”
Riflessione Avvento “Vegliate!”
RALLEGRATEVI NEL SIGNORE
Il Natale è vicino!
Già da qualche settimana la città si sta colorando di luci ed addobbi natalizi. La televisione, con i suoi messaggi suadenti, ci sta dicendo già da tempo che sta arrivando il Natale, e forse anche nelle nostre case abbiamo iniziato a rispolverare qualche addobbo natalizio e a preparare il posto per il presepe, splendida e tenera tradizione ci riporta all’infanzia, e che aiuta i nostri bambini a vivere con profondità questo importante tempo che è l’Avvento… fatelo, mi raccomando!
Vogliamo chiedere insieme al Signore che non soltanto le nostre strade e le nostre case, ma anche il nostro cuore sia pronto alla sua venuta?
La liturgia del tempo di Avvento è ricchissima di brani biblici ed esortazioni che indicano le strade interiori da percorrere per accogliere al meglio il Signore Gesù. Leggevo in particolare i ritornelli del salmo responsoriale di queste domeniche, e mi sembrano davvero molto belli:
Andiamo con gioia incontro al Signore.
Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.
Vieni, Signore, a salvarci.
Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Il tema conduttore delle invocazioni è ovviamente la venuta del Signore, con accenti particolari:
E’ una venuta da preparare con gioia: come 2000 anni fa, così il Signore continua a venire nella nostra vita, attraverso la preghiera personale e comunitaria, attraverso l’Eucarestia, attraverso il povero che ne è la presenza più viva e preziosa (…e nascosta, a volte…). Il Signore viene, come non possiamo andargli incontro con gioia? Come non possiamo vivere questi giorni con una profonda e silenziosa gioia interiore, la gioia che nasce dall’attendere Qualcuno che ci ama di un amore speciale, tenero e premuroso?
Il Signore viene a salvarci, e a portarci la giustizia e la pace, simbolo di salvezza interiore che, se accolta, diventa anche salvezza nei rapporti con i nostri fratelli. Chiediamo al Signore che davvero venga a salvarci… ma a salvarci da cosa? Dalla paura che a volte abbiamo di fronte alla vita e ai problemi di ogni giorno. Dall’egoismo che a volte ci impedisce di accogliere la sua venuta attraverso gli altri. Salvaci, Signore, e portaci la pace, la pace profonda del cuore, pace così profonda che niente e nessuno potrà mai donarci, se non il tuo infinito amore!
Il Signore viene! Non è un’invocazione più o meno speranzosa, non è un’eventualità più o meno remota, magari dipendente dal nostro desiderio e dalla nostra preghiera: è una certezza! “Ecco, viene il Signore, re della gloria!”. Viene! Davvero! Chiediamoci: siamo certi di questa venuta? O la nostra fede è un po’ addormentata e la nostra speranza zoppica? L’Avvento può essere un “termometro” della nostra fede: tanto più attenderemo il Signore, tanto più significa che crediamo e speriamo in Lui! Tanto più lo invocheremo e l’attenderemo, anche se con la coscienza di una fede a volte non troppo viva, tanto più il Signore non tarderà a guarirci dalla nostra poca fede!
Come possiamo prepararci ad accogliere al meglio il Signore che viene?
Credo che il Signore ci inviti in questo tempo a pregarlo un po’ di più. Vogliamo fare insieme un piccolo passo, per incontrarlo davvero più profondamente? Un piccolo suggerimento: perché non provare a ripetere ogni giorno per una, dieci, cento volte, l’invocazione del Salmo responsoriale della domenica? Oppure possiamo noi stessi pensare qualche invocazione da ripetere ogni giorno, continuamente, per “educare” il nostro cuore all’attesa del Signore, un’attesa gioiosa, un’attesa operosa, un’attesa trepidante, perché non è un’attesa vana, è un’attesa certa! Il Signore non tarderà!