Misteri della luce – Madonna di Belpasso
Misteri gaudiosi – con Maria
Misteri della luce – “Questi è il Figlio mio prediletto…”
1.Gesù è battezzato al Giordano
In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. (Mc. 1, 9-11)
Facciamo il nostro pellegrinaggio dentro i Misteri della luce.
Il primo Mistero luminoso ci fa contemplare Gesù, mite agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, immerso nei flutti del fiume Giordano.
Egli è lì come qualsiasi peccatore eppure è Lui che affoga il peccato distruggendolo nelle acque del Giordano.
È Lui che, immergendosi nel fiume, santifica la natura delle acque. È nel Giordano che si rivela, nella luce della conoscenza, la Persona del Verbo incarnato e la Santissima Trinità! Il Padre afferma che quell’uomo, Gesù di Nazareth, è suo Figlio, il Diletto.
Lo Spirito Santo conferma la Parola del Padre discendendo su Cristo e trovando in Lui rifugio, come la colomba del Cantico trova il rifugio nelle fenditure della roccia.
L’umanità di Cristo, ripiena dello Spirito Santo, inizia la sua missione di rivelatore del Padre. Seguiamolo!
Anche la Madre del Signore ci invita ad un lavacro di conversione per adempiere in Cristo Gesù ogni giustizia e ricevere il dono dello Spirito Santo: “Figli miei,…rinunciate al peccato, è necessaria la preghiera, la comunione, la penitenza, desiderate tutto questo, amate, e il Signore spanderà su di voi la sua Grazia, la sua misericordia, riempiendo i vostri cuori e le vostre anime di pace”.
2.La rivelazione di Gesù alle nozze di Cana
Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la Madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna! Non è ancora giunta la mia ora”. La Madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà….”. Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui. (Gv. 2, 1-5)
Il secondo Mistero luminoso ci porta idealmente a Cana in un contesto di una festa nuziale. Qui è presente Maria, la madre di Gesù, che si rivela come Theotòkos = Madre di Dio, perché spinge il suo Figlio a manifestarsi come Dio in mezzo a noi, prima dell’ora stabilita. Maria con la sua fede anticipa l’ora di Gesù! Lei, la donna attenta e intuitiva, richiama l’attenzione del Figlio su un evento che potrebbe trasformarsi in tragedia in un contesto orientale di nozze: non hanno più vino (non hanno più lo Spirito Santo)!
E Gesù, vista la fede della Madre, trasforma l’acqua in vino, costituendo Maria mediatrice della effusione dello Spirito Santo e dunque mediatrice di tutte le grazie.
Chiedendo e ottenendo lo Spirito Santo noi otteniamo tutto. È necessario chiedere prima lo Spirito Santo, il resto ci sarà dato in sovrappiù.
Col miracolo dell’acqua trasformata in vino ci si rivela la dignità del matrimonio: in Cristo i coniugi sono trasformati in una realtà nuova e le nozze diventano realtà divinizzante.
I coniugi si santificano nel matrimonio.
Così l’anima unita a Cristo, come sposa allo sposo, si divinizza: entra in una realtà di unione trasformante.
Ancora oggi Maria Ss.ma rinnova questa premura verso di noi e ci ricorda ancora di attingere alla fonte inesauribile dell’amore di Dio che si manifesta in Cristo Gesù: “Figli miei,…il Signore ha fatto capire a tutti quanto sia stupenda e meravigliosa la preghiera, quanto è efficace la recita del S. Rosario e quindi la mia intercessione presso di lui…vivete quotidianamente i miei messaggi nei quali vi ripeto di fare ciò che mio Figlio vi dice”.
3.Gesù annuncia l’avvento del regno di Dio
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. (Mc. 1, 14-15)
Il terzo Mistero luminoso ci fa contemplare Gesù che inizia ad operare predicando l’avvento del Regno di Dio e il perdono dei peccati e confermando la sua predicazione con i miracoli.
Con Gesù il Dio lontano è ormai l’Emmanuele: il Dio con noi, il Dio per noi.
Siamo chiamati ad accogliere e accettare questo Dio vicino e dunque a convertirci a questa nuova realtà di un Dio che si fa prossimo a noi, predicatoci da Gesù e rivelatoci in Gesù.
Se dunque Dio si è reso a noi vicino, nonostante i nostri peccati, come possiamo continuare a rimanere in essi?
Se Dio si è congiunto a noi, noi non possiamo più vivere nel peccato né tanto meno vivere senza o lontano da Lui. Se siamo di Dio, viviamo con Lui.
Maria Ss.ma rinnova ancora oggi l’appello alla conversione e il medesimo annuncio di salvezza invitandoci a comunicarlo al prossimo: “Io dico al mondo: convertitevi e sappiatelo fare in nome di Gesù, ormai non c’è più tempo per curarsi del corpo, pensate alla purificazione della vostra anima…Molti hanno dimenticato che essere veri cristiani vuol dire annunciare la Buona Novella…Spesso molti si dicono cristiani e non si accorgono che loro stessi sono causa della perduta fede. Ognuno di voi dovrebbe radicare la propria fede, per poi convertire il prossimo. Molti non sanno che la fede del vero cristiano non è un “forse”. Ognuno guardi dentro se stesso e dica: “Signore, la tua salvezza mi colma di gioia, fa’ di me uno strumento di conversione”. Chi sa di essere nel vero, confrontandosi con ciò che insegna il Vangelo, non può avere timore…Andate ed evangelizzate, non abbiate timore perché il mio Cuore sarà sempre con voi”.
4.La trasfigurazione di Gesù
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero cabdide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con Lui. (Mt. 17, 1-3)
Il quarto Mistero luminoso ci porta con Gesù su un alto monte e ci introduce nella luce della conoscenza della Persona del Verbo che si manifesta nella sua umanità.
Sul monte i discepoli percepiscono la divinità del loro Maestro e la divinizzazione dell’intera umanità in Lui, e ne sono rapiti. Vorrebbero vivere sempre nella contemplazione, in Cristo, della Divinità, poiché solo in Cristo è possibile contemplarla.
Sul monte Tabor Gesù diventa il luogo dove si può vedere Dio. Egli si mostra in anticipo con la luce della resurrezione e in quella luce, attraverso l’umanità trasfigurata, i discepoli vedono la Divinità come la vedremo noi in Paradiso. Ciò che Mosè vide di spalle ed Elia coprendosi il volto, è ora qui in Cristo e solo in Lui, e solo grazie alla sua umanità, manifestato e accessibile a tutti.
La Madre del Signore ci ricorda che prima di salire il monte sul quale prendere parte alla gloria del suo Figlio è necessaria la nostra piena adesione di fede alla sua persona e alla sua parola salendo, alla sua sequela, il monte della croce: “Figli miei…vi invito anche ad unirvi a me nel benedire il Signore umile re di gloria. Una gloria cui voi potete unirvi se accetterete di salvarvi seguendo il vostro Re. Una gloria che non ha valore se non in cielo, con gli angeli e con tutti i Beati. Siate sempre più degni nel godere un giorno del volto del Signore”.
5.L’istituzione dell’Eucaristia
Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con Lui, e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”. (Lc. 22, 14-16)
Il quinto Mistero luminoso ci porta alla stanza superiore dove Gesù si consegna a noi.
Prima della sua consegna nelle mani di coloro che lo uccideranno, Egli si consegna nelle mani dei sacerdoti che lo offriranno al Padre per la salvezza del mondo e ai fedeli in cibo divinizzante.
L’Eucaristia è il sacramento che più esprime l’amore di Gesù per noi perché si consegna a noi come nostro nutrimento, come nostro maestro, come nostro medico, come nostro tutto.
Per questo motivo i santi martiri di Abitene, costretti a rinunziare alla Comunione, dicevano a coloro che li accusavano: “Sine dominico vivere non possumus!”. Non possiamo vivere senza il giorno del Signore, cioè senza l’Eucaristia!
No! Senza l’Eucaristia non si può vivere, si è morti. E Gesù ce lo dice: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo, non avrete in voi la vita!”.
Grazie Gesù per il dono del tuo Corpo e del tuo Sangue!
Ma grazie anche per coloro grazie ai quali possiamo averne.
Conferma i tuoi sacerdoti nel tuo santo servizio e fa di loro i continuatori della tua opera di salvezza e santificazione per tutti gli uomini. Amen.
Maria Ss.ma ci invita a partecipare con rinnovato senso di fede e gratitudine alla mensa del Signore: “Figli miei,…la Santa Messa è il compendio delle meraviglie che Dio ha operato con gli uomini; vuol dire assistere al grande sacrificio della passione e morte di Gesù. Nella Santa Messa si contemplano e si celebrano i grandi misteri di Dio. Aspirate tutti alla Resurrezione, al paradiso. Figli miei, non fuggite la croce che vi è stata assegnata, anche voi così partecipate al grande sacrificio Eucaristico. Accostatevi all’Eucaristia: non si ringrazierà mai abbastanza Dio per questo immenso e meraviglioso dono…Vi ha donato la gioia e continuerà a donarvela nella Santa Messa”.