Vangelo del giorno meditato
“Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.”

San Leone I, detto Magno
10 Novembre 2016
San Martino di Tours
11 Novembre 2016

Vangelo del giorno meditato
“Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.”

2Gv 1,3-9
Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo

Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell’amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.
E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l’amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell’amore.
Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.

Parola del Signore

 


 

…Meditiamo…

 

Come vivere questa Parola?

 

Dopo la lectio continua di S. Paolo, oggi la liturgia ci propone la seconda lettera dell’Apostolo Giovanni. È una lettera assai breve, ma di grande importanza, perché è una mirabile sintesi di tutto il Vangelo di Gesù, che si riassume nel suo “comandamento nuovo”. È un messaggio particolarmente attuale per noi oggi, che siamo portati spesso a frammentare il vangelo, enfatizzando magari alcuni aspetti secondari.
San Giovanni, nella sua lettera, rimane invece ancorato all’essenziale, riproponendo con forza il comandamento appreso fin dal principio: «camminate nell’amore». È un invito stupendo che apre il cuore e la mente, e ci sprona a inoltrarci verso orizzonti ampi e sempre nuovi!
Quando perdiamo di vista questi spazi sconfinati, corriamo fortemente il rischio di smarrirci in una selva di precetti secondari che rendono la nostra vita rarefatta e asfittica. Allora è proprio il caso di fare un serio esame di coscienza domandandoci: nella nostra vita spirituale, il comandamento dell’amore sta veramente al centro e al primo posto delle nostre scelte? Il testo assai celebre e conosciuto di S. Agostino, riportato più sotto, potrebbe essere una eccellente guida in questo discernimento.

La voce del grande S. Agostino

«Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi. Sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene»
S. Agostino, Epistole di Giovanni, omelia 7, 7-8

 

Casa di Preghiera San Biagio FMA

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