Gv 1,29-34
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore
…Meditiamo…
Come vivere questa Parola?
Discendere come una colomba dal cielo
La colomba manifesta a Noè che il diluvio è finito. La terra ha iniziato a produrre i suoi frutti che servono per il nutrimento dell’uomo. La vita è nuovamente in essa.
Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra. Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui (Gen 8,6-12).
Nel Salmo invece la colomba si riveste di un altro grandissimo significato. Il desiderio del giusto di essere liberato dai tormenti della morte. Ma Lui dovrà passare per la morte. Le ali della colomba a questo servono: a condurre il Giusto sul Golgota.
Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera, non nasconderti di fronte alla mia supplica. Dammi ascolto e rispondimi; mi agito ansioso e sono sconvolto dalle grida del nemico, dall’oppressione del malvagio. Mi rovesciano addosso cattiveria e con ira mi aggrediscono. Dentro di me si stringe il mio cuore, piombano su di me terrori di morte. Mi invadono timore e tremore e mi ricopre lo sgomento. Dico: «Chi mi darà ali come di colomba per volare e trovare riposo? Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto. In fretta raggiungerei un riparo dalla furia del vento, dalla bufera». Disperdili, Signore, confondi le loro lingue. Ho visto nella città violenza e discordia: giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura; in mezzo ad essa cattiveria e dolore, in mezzo ad essa insidia, e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno. Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma tu, mio compagno, mio intimo amico, legato a me da dolce confidenza! Camminavamo concordi verso la casa di Dio. Li sorprenda improvvisa la morte, scendano vivi negli inferi, perché il male è nelle loro case e nel loro cuore. Io invoco Dio e il Signore mi salva. Di sera, al mattino, a mezzogiorno vivo nell’ansia e sospiro, ma egli ascolta la mia voce; in pace riscatta la mia vita da quelli che mi combattono: sono tanti i miei avversari (Sal 55 (54) 1-24).
Nel Cantico dei Cantici la colomba è segno della bellezza della sposa. La bellezza dell’umanità di Cristo Gesù è infinitamente oltre ogni bellezza. Essa risplende di luce divina. Dio l’ha adornata della sua stessa gloria. Nella risurrezione l’ha fatto di spirito.
Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono colombe (Ct 1, 15). O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro” (Ct 2, 14). Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad (Ct 4, 1; 5, 2.12; 6, 9).
Posandosi su Cristo Signore come colomba, lo Spirito Santo non solo compie ogni significato contenuto nelle antiche scritture e profezie, vi aggiunge tutto ciò che è la sua stessa essenza eterna. Per Lui l’umanità di Cristo, il vero uomo, è sempre in comunione con la più pura e attuale volontà di Dio su di lui. Per Lui, per la sua intelligenza, consiglio, scienza, ma anche fortezza, Gesù farà sempre il volere del Padre. Ricolmo di Spirito Santo, Gesù vive solo per ascoltare il suo Dio e Signore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo. Amen
Movimento Apostolico – rito romano
Vangelo del giorno meditato
29 Dicembre 2019“Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.”
Meditiamo il Vangelo di oggi
10 Gennaio 2020«Oggi si è adempiuta questa Scrittura»
Vangelo del giorno meditato
“Ecco l’agnello di Dio.”
Gv 1,29-34
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore
…Meditiamo…
Come vivere questa Parola?
Discendere come una colomba dal cielo
La colomba manifesta a Noè che il diluvio è finito. La terra ha iniziato a produrre i suoi frutti che servono per il nutrimento dell’uomo. La vita è nuovamente in essa.
Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra. Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell’arca, perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell’arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall’arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco una tenera foglia di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui (Gen 8,6-12).
Nel Salmo invece la colomba si riveste di un altro grandissimo significato. Il desiderio del giusto di essere liberato dai tormenti della morte. Ma Lui dovrà passare per la morte. Le ali della colomba a questo servono: a condurre il Giusto sul Golgota.
Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera, non nasconderti di fronte alla mia supplica. Dammi ascolto e rispondimi; mi agito ansioso e sono sconvolto dalle grida del nemico, dall’oppressione del malvagio. Mi rovesciano addosso cattiveria e con ira mi aggrediscono. Dentro di me si stringe il mio cuore, piombano su di me terrori di morte. Mi invadono timore e tremore e mi ricopre lo sgomento. Dico: «Chi mi darà ali come di colomba per volare e trovare riposo? Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto. In fretta raggiungerei un riparo dalla furia del vento, dalla bufera». Disperdili, Signore, confondi le loro lingue. Ho visto nella città violenza e discordia: giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura; in mezzo ad essa cattiveria e dolore, in mezzo ad essa insidia, e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno. Se mi avesse insultato un nemico, l’avrei sopportato; se fosse insorto contro di me un avversario, da lui mi sarei nascosto. Ma tu, mio compagno, mio intimo amico, legato a me da dolce confidenza! Camminavamo concordi verso la casa di Dio. Li sorprenda improvvisa la morte, scendano vivi negli inferi, perché il male è nelle loro case e nel loro cuore. Io invoco Dio e il Signore mi salva. Di sera, al mattino, a mezzogiorno vivo nell’ansia e sospiro, ma egli ascolta la mia voce; in pace riscatta la mia vita da quelli che mi combattono: sono tanti i miei avversari (Sal 55 (54) 1-24).
Nel Cantico dei Cantici la colomba è segno della bellezza della sposa. La bellezza dell’umanità di Cristo Gesù è infinitamente oltre ogni bellezza. Essa risplende di luce divina. Dio l’ha adornata della sua stessa gloria. Nella risurrezione l’ha fatto di spirito.
Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono colombe (Ct 1, 15). O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro” (Ct 2, 14). Come sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo. Le tue chiome sono un gregge di capre, che scendono dalle pendici del Gàlaad (Ct 4, 1; 5, 2.12; 6, 9).
Posandosi su Cristo Signore come colomba, lo Spirito Santo non solo compie ogni significato contenuto nelle antiche scritture e profezie, vi aggiunge tutto ciò che è la sua stessa essenza eterna. Per Lui l’umanità di Cristo, il vero uomo, è sempre in comunione con la più pura e attuale volontà di Dio su di lui. Per Lui, per la sua intelligenza, consiglio, scienza, ma anche fortezza, Gesù farà sempre il volere del Padre. Ricolmo di Spirito Santo, Gesù vive solo per ascoltare il suo Dio e Signore.
Movimento Apostolico – rito romano
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