Gv 6,44-51
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore
…Meditiamo…
Come vivere questa Parola?
Il lungo discorso di Gesù procede, ma ora gli interlocutori sono più definiti; non è più la folla di prima; ora il dialogo è con i Giudei che sono più diffidenti ma raffinati, scaltri e provocatori. Partono da questa considerazione: Ma chi si crede di essere questo qui? Come può dire di sé che è disceso dal cielo? La risposta di Gesù è adeguata a questo pubblico e la sua parola si fa più tagliente e definita. Gesù pone la questione sulla capacità di ri-conoscere. Ci sono insegnamenti che Dio offre a tutti ( tutti saranno istruiti da Dio)e questo è il suo modo di attrarre. Niente di coercitivo, niente che possa far pensare a determinismi o plagio. Un’attrazione legata al desiderio di conoscere; questa via alla conoscenza, intesa in senso pieno come intima condivisione, se accettata dall’uomo, porta all’ascolto, all’apprendimento e permette di arrivare a Cristo (” Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.” v 45). Non venire a Cristo, non arrivare a lui, significa aver volutamente diminuito la propria capacità di conoscere, comprendere le cose e scegliere.
La sottile ironia che pervade queste espressioni di Gesù, introduce una seconda provocazione: se faceva tanto scandalo alle orecchie dei Giudei che Gesù si definisse “pane di vita”, cosa penseranno davanti all’espressione: il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo?
Oggi, Signore veniamo a te, nel desiderio di conoscerti; ascoltando la tua parola, impariamo come muoverci verso te, impariamo l’unico movimento di carità che può animare e rendere felice la nostra vita.
La voce di san Paolo
“Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.” 1 Cor 13, 13
(Casa di preghiera San Biagio)
Vangelo del giorno meditato
29 Aprile 2020«Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.»
Vangelo del giorno meditato
1 Maggio 2020«Non è costui il figlio del falegname?»
Vangelo del giorno meditato
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo»
Gv 6,44-51
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore
…Meditiamo…
Come vivere questa Parola?
Il lungo discorso di Gesù procede, ma ora gli interlocutori sono più definiti; non è più la folla di prima; ora il dialogo è con i Giudei che sono più diffidenti ma raffinati, scaltri e provocatori. Partono da questa considerazione: Ma chi si crede di essere questo qui? Come può dire di sé che è disceso dal cielo? La risposta di Gesù è adeguata a questo pubblico e la sua parola si fa più tagliente e definita. Gesù pone la questione sulla capacità di ri-conoscere. Ci sono insegnamenti che Dio offre a tutti ( tutti saranno istruiti da Dio)e questo è il suo modo di attrarre. Niente di coercitivo, niente che possa far pensare a determinismi o plagio. Un’attrazione legata al desiderio di conoscere; questa via alla conoscenza, intesa in senso pieno come intima condivisione, se accettata dall’uomo, porta all’ascolto, all’apprendimento e permette di arrivare a Cristo (” Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.” v 45). Non venire a Cristo, non arrivare a lui, significa aver volutamente diminuito la propria capacità di conoscere, comprendere le cose e scegliere.
La sottile ironia che pervade queste espressioni di Gesù, introduce una seconda provocazione: se faceva tanto scandalo alle orecchie dei Giudei che Gesù si definisse “pane di vita”, cosa penseranno davanti all’espressione: il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo?
Oggi, Signore veniamo a te, nel desiderio di conoscerti; ascoltando la tua parola, impariamo come muoverci verso te, impariamo l’unico movimento di carità che può animare e rendere felice la nostra vita.
(Casa di preghiera San Biagio)
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