Mt 11,28-30
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Meditiamo
Mosè comprende quanto sia ardua l’impresa alla quale il Signore Dio lo manda. Vorrebbe rinunciare a questo incarico opponendo tante difficoltà che prevede nella loro realtà sia da parte del faraone come da parte del suo popolo, di dura cervice. Gli si obietterà: Chi ti manda a liberarci? Come si chiama questo Dio che ti ha parlato? Tu dirai al popolo: “IO SONO” mi manda. E’ un nome che manifesta tutta la infinitezza e la pienezza di vita del Creatore ma anche la sua infinita bontà e misericordia verso il suo popolo oppresso. Mosè dovrà chiedere il permesso dal faraone di recarsi nel deserto a tre giorni di cammino per sacrificare al loro Dio: il faraone negherà questo permesso e allora interverrà la potenza dell’Altissimo. Il breve brano del vangelo è un invito dolce e consolante alla fiducia a quanti vivono sotto il peso della sofferenza. Gesù è venuto a guarirci dai nostri peccati le cui conseguenze deleterie sono le afflizioni di vario genere che tormentano la povera umanità. Egli ci insegna la via per la quale noi possiamo trovare la nostra pace anche nelle tempeste che àgitano la nostra vita: Accettare la propria vita così come si svolge con cuore mite e umile, come ce ne offre l’esempio Lui stesso. Forse abbiamo tante volte fatta l’esperienza che la croce accettata con amore si raddolcisce e diventa meno pesante, presa invece con l’animo ribelle, diventa insopportabile. Vogliamo vivere sereni? Il Maestro ci indica la via: mitezza e umiltà di cuore.
(Monaci Benedettini Silvestrini)
Vangelo del giorno meditato
15 Luglio 2020«Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli»
Vangelo del giorno meditato
17 Luglio 2020«Il Figlio dell’uomo è signore del sabato»
Vangelo del giorno meditato
«Io sono mite e umile di cuore»
Mt 11,28-30
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Meditiamo
Mosè comprende quanto sia ardua l’impresa alla quale il Signore Dio lo manda. Vorrebbe rinunciare a questo incarico opponendo tante difficoltà che prevede nella loro realtà sia da parte del faraone come da parte del suo popolo, di dura cervice. Gli si obietterà: Chi ti manda a liberarci? Come si chiama questo Dio che ti ha parlato? Tu dirai al popolo: “IO SONO” mi manda. E’ un nome che manifesta tutta la infinitezza e la pienezza di vita del Creatore ma anche la sua infinita bontà e misericordia verso il suo popolo oppresso. Mosè dovrà chiedere il permesso dal faraone di recarsi nel deserto a tre giorni di cammino per sacrificare al loro Dio: il faraone negherà questo permesso e allora interverrà la potenza dell’Altissimo. Il breve brano del vangelo è un invito dolce e consolante alla fiducia a quanti vivono sotto il peso della sofferenza. Gesù è venuto a guarirci dai nostri peccati le cui conseguenze deleterie sono le afflizioni di vario genere che tormentano la povera umanità. Egli ci insegna la via per la quale noi possiamo trovare la nostra pace anche nelle tempeste che àgitano la nostra vita: Accettare la propria vita così come si svolge con cuore mite e umile, come ce ne offre l’esempio Lui stesso. Forse abbiamo tante volte fatta l’esperienza che la croce accettata con amore si raddolcisce e diventa meno pesante, presa invece con l’animo ribelle, diventa insopportabile. Vogliamo vivere sereni? Il Maestro ci indica la via: mitezza e umiltà di cuore.
(Monaci Benedettini Silvestrini)
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