Elogio e paradosso della croce
16 Settembre 2016
Non cercate tra i morti colui che è vivo
16 Settembre 2016

Videro e credettero

“Videro e credettero”. E ancora: “Fino a quel momento non avevano compreso la Scrittura: che Egli sarebbe risorto dai morti”. In verità la fede degli apostoli di Gesù, il Messia atteso, aveva sofferto una dura prova a causa dello scandalo della croce. Durante la sua cattura, la condanna e la morte gli Apostoli si erano dispersi e ora si ritrovavano di nuovo insieme, ma perplessi e disorientati; come i discepoli di Emmaus che avevano lasciato Gerusalemme dicendo “noi credevamo e speravamo … ma son passati tre giorni e non è accaduto nulla!”

 

Anche noi crediamo che Cristo è davvero risorto perché gli apostoli hanno visto e hanno creduto. Con il Simbolo Apostolico noi proclamiamo: “Morì e fu sepolto; il terzo giorno risuscitò dai morti”. E’ questo il mistero fondamento della fede e della speranza, la pietra d’angolo della nostra vita cristiana.

 

“Non temete”, disse l’angelo alle donne che erano accorse al sepolcro allo spuntar dell’alba per ungere il corpo di Gesù secondo la tradizione ebraica. “Non temete. So che cercate Gesù il Crocifisso. E’ risorto; non è qui!” .

E’ questo il grande annuncio per i cristiani di oggi.

La crudeltà e la distruzione della crocifissione non ha potuto trattenere la forza infinita dell’amore di Dio che si è manifestata senza riserve nella morte di croce.

I lacci della morte sono stati rotti in modo definitivo; nulla ha potuto contro l’Autore della Vita! Per questo non possiamo e non dobbiamo cercare tra i morti colui che risorto e vivo. Egli ha vinto il mondo!

 

Questa è la nostra fede. Questa è la nostra vittoria: la fede della Chiesa che vince il mondo. La risurrezione di Gesù dai morti è il nucleo della nostra fede. Essa è l’avvenimento culminante su cui si fonda la fede cristiana, la base ultima che la Chiesa possiede per credere, il fondamento per la grande speranza che nulla e nessuno può destabilizzare, la radice di un amore che si fa carità verso Dio e verso il prossimo.

La fede cristiana è fede nella persona di Gesù Cristo; e questa fede dipende dall’evento del Figlio di Dio venuto nella carme, crocifisso e risorto dai morti.

 

Per questo l’apostolo Paolo non ha esitato a proclamate: “Se Cristo non fosse risorto sarebbe vana la nostra predicazione e vana la vostra fede!” (1 Cor 15,4).

Se Cristo non fosse risorto non sarebbe il salvatore, non ci avrebbe riscattato dal potere della morte e del peccato; non ci avrebbe salvato.

Se Cristo non fosse risorto non ci sarebbe salvezza per l’uomo; la speranza umana sarebbe una povera speranza, una mera rassegnazione, un speranza limitata a qualche bene o a qualche ricordo: nulla di più.

Se Cristo non fosse risorto la morte continuerebbe a dominare in maniera inesorabile e la vita mancherebbe di senso. Perché, per chi amare, lavorare, lottare, soffrire?

Tutto sarebbe vanità e illusione!

 

Al contrario, sulla verità della risurrezione dai morti del Cristo Signore, su questa pietra angolare si fonda tutto: la grande gioia per tutto il mondo, la grande speranza di cui hanno bisogno tutti gli uomini per costruire il proprio futuro e fondare la vita.

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